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SECONDA INIZIAZIONE: (Battesimo)

(1) Dopo la seconda iniziazione, il progresso sarà rapido e la terza e la quarta seguiranno probabilmente nella medesima vita o nella successiva.

La seconda iniziazione costituisce la crisi nel dominio sul corpo astrale. Come alla prima è stato dimostrato il dominio sul corpo fisico, così ora deve essere dimostrato quello sul corpo astrale. Il sacrificio e la morte del desiderio sono stati la meta dello sforzo compiuto. Il desiderio è stato dominato dall’Ego ed ora l’iniziato tende soltanto al bene del Tutto in accordo con la volontà dell’Ego e del Maestro. L’elementale astrale è sotto controllo, il corpo delle emozioni è puro e limpido, e la natura inferiore muore rapidamente. Ora l’Ego fa di nuovo presa sui due veicoli inferiori e li piega alla propria volontà. L’aspirazione e il desiderio di servire, amare e procedere diventano così intensi da produrre generalmente un rapido sviluppo. Questo spiega perché la seconda e la terza iniziazione si succedano spesso (non sempre) in una stessa vita. Nell’attuale periodo della storia è stato dato un tale stimolo all’evoluzione, che le anime che aspirano al servizio, sensibili all’angoscioso grido dell’umanità, tutto sacrificano per rispondervi.

Non commettiamo però l’errore di pensare che tutto questo avvenga per stadi fissi e consecutivi. Molto viene compiuto contemporaneamente e all’unisono, poiché giungere al dominio è un processo lento e duro, ma negli intervalli fra le prime tre iniziazioni ognuno dei tre veicoli inferiori deve raggiungere un preciso stadio d’evoluzione e mantenerlo, prima che un ulteriore espansione di coscienza possa essere permessa senza incorrere in pericoli. Molti di noi che percorrono il Sentiero della Prova lavorano attualmente sui tre livelli. (1 - 84/5).

(2) La seconda iniziazione segna la crisi di dominio sul corpo astrale. (4 - 353).

(3) Lentamente (il discepolo) comincia a rendersi conto che per poter prendere la seconda iniziazione deve dimostrare controllo emozionale; si rende conto anche che deve avere qualche nozione delle energie spirituali che dissiperanno l’annebbiamento astrale, ed inoltre la comprensione della tecnica con cui l’illuminazione proveniente dalla mente - quale agente di trasmissione della luce dell’anima - può dissipare questi annebbiamenti e così “rischiarare l’atmosfera” in senso tecnico.

Qui potrei rilevare che finora nessun iniziato dà prova di un dominio completo durante il periodo intermedio fra un’iniziazione e la successiva; il periodo intermedio è considerato “un ciclo di perfezionamento”. Ciò che viene lasciato dietro e subordinato alla comprensione superiore, è dominato lentamente dalle energie che devono essere liberate nella coscienza dell’iniziato, all’iniziazione per la quale viene preparato. Questo periodo intermedio è sempre molto difficile...

Il processo iniziatico fra la prima e la seconda iniziazione, è per molti il periodo più duro di sofferenza, difficoltà, consapevolezza di problemi e di sforzo costante di “rendere se stesso trasparente” (com’è detto occultamente) cui il discepolo sia mai stato soggetto. La frase affermante che l’obiettivo dell’iniziato è di “rendere se stesso trasparente” è forse quella che più colpisce l’attenzione ed illumina, fra tutte le definizioni possibili del compito da intraprendere. La tempesta sollevata dalla natura emozionale, le nubi oscure e le nebbie in cui egli cammina continuamente e che ha creato durante l’intero ciclo di vite incarnate, devono essere tutte dissipate affinché l’iniziato possa dire che - per lui - il piano astrale non esiste più e che tutto ciò che rimane di quell’antico e potente aspetto del suo essere è l’aspirazione, risposta sensibile a tutte le forme di vita divina, e forma tramite esso l’aspetto inferiore dell’amore divino, la buona volontà, può fluire senza impedimenti. (18 - 577/8).

Qui si deve ricordare che le masse possono prendere e prenderanno la prima iniziazione, ma che un numero grandissimo di aspiranti (più grande di quanto si pensi) passerà per l’esperienza della seconda iniziazione, quella del Battesimo purificatore. (18 - 579).

(4) I membri del Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo dovrebbero osservare attentamente tutti coloro che mostrano i segni di essere passati attraverso l’esperienza della “nascita” e dovrebbero aiutarli a raggiungere una maggiore maturità. Dovrebbero presumere che tutti coloro che amano veramente il prossimo, che s’interessano all’insegnamento esoterico e cercano di disciplinarsi per raggiungere una maggiore bellezza di vita, sono iniziati e hanno passato la prima iniziazione. Quando scoprono coloro che stanno cercando una polarizzazione mentale e mostrano il desiderio e l’aspirazione a pensare e conoscere, oltre ai segni distintivi di coloro che hanno passato la prima iniziazione, possono tranquillamente presumere che con tutta probabilità queste persone hanno preso la seconda iniziazione o che sono sul punto di prenderla. Allora il loro dovere sarà chiaro. È con questa osservazione attenta da parte dei servitori del mondo, che si colmano le file del Nuovo Gruppo. Oggi l’opportunità e lo stimolo sono così grandi, che tutti i servitori devono essere vigili sviluppando in se stessi la capacità di registrare la qualità che si deve cercare e dando l’aiuto e la guida che salderanno in un’unica schiera di collaboratori i discepoli e gli iniziati che dovrebbero preparare la via al Cristo. (18 - 667).

(5) Questa seconda iniziazione - così come la si esperimenta oggi - è in un certo senso una delle più difficili. Comporta la purificazione, ma è la purificazione col fuoco, inteso simbolicamente. L’occulta “applicazione del fuoco all’acqua” produce dei risultati assai seri e rovinosi. L’acqua, sotto l’azione del fuoco, “si risolve in vapore e l’iniziato è immerso nelle nebbie e nei miasmi, negli annebbiamenti emotivi e nelle brume” così causate. L’iniziato deve emergere da questa nebbia e da questi annebbiamenti, così come alla fine anche l’umanità emergerà dalla nebbia attuale degli affari umani. (18 - 675).

(6) Qual è lo scopo fondamentale dell’iniziato che ha preso la seconda iniziazione?... Cosa dunque fronteggia l’iniziato che è entrato nell’acqua o piuttosto nel fuoco purificatore? A che cosa è consacrato? ... Al termine del processo iniziatico egli dovrebbe riconoscere che certe energie e certi aspetti divini hanno ora un ruolo nel suo pensiero e nei suoi propositi-energie che finora (anche se presenti) erano quiescenti e non dominanti.

Davanti a lui sta la Terza Iniziazione della Trasfigurazione. Gli sta di fronte una grande transizione da un punto focale emotivo aspirazionale a un punto focale intelligente, pensante. Egli ha rigettato, almeno teoricamente, il dominio del corpo e della natura astrale; molto resta ancora da fare; vecchi desideri, antiche reazioni astrali ed emozioni abituali sono ancora potenti, ma egli ha sviluppato un nuovo atteggiamento verso di essi ed una nuova prospettiva verso il corpo astrale. L’acqua, il fuoco, il vapore, l’annebbiamento emotivo, l’inganno, l’interpretazione errata e la continuità emotiva significano ancora per lui qualcosa di specifico e di indesiderabile. Ora egli è negativo al loro richiamo e positivo al punto focale superiore che lo chiama. Quello che egli ora brama, che desidera e progetta, sta in un’altra dimensione più alta. Con la sua risoluzione a passare la seconda iniziazione, ha dato il primo colpo al suo egoismo innato ed ha dimostrato la determinazione di pensare in termini più ampi e inclusivi. Il gruppo comincia ad avere per lui più importanza di se stesso.

... Alla seconda iniziazione gli è concessa la visione di un punto focale superiore e comincia a rivelarsi il suo posto in un tutto più grande. Una nuova creatività e un nuovo punto focale diventano le sue mete immediate e per lui la vita non potrà più essere la stessa. I vecchi atteggiamenti e desideri fisici possono ancora, a momenti, riprendere forza; l’egoismo può continuare ad avere una parte potente nella sua espressione di vita, ma - soggiacente e dominante questi fattori - esisterà una profonda insoddisfazione per le cose quali sono e un’angosciosa consapevolezza d’insuccesso. È a questo punto che il discepolo comincia ad apprendere l’uso degli insuccessi e a conoscere certe distinzioni fondamentali fra ciò che è naturale e oggettivo e quello ch’è soprannaturale e soggettivo. (18 - 677/8).

(7) Le tre note dominanti per la seconda iniziazione sono: Dedizione, Annebbiamento astrale, Devozione... Dedizione, che sfocia in annebbiamento astrale, che viene dissipato dalla devozione. (18 - 682/3).

(8) Il periodo più lungo fra le iniziazioni è quello fra la prima e la seconda iniziazione. È una verità che va guardata in viso, ma si dovrebbe anche ricordare che non è in alcun modo il periodo più difficile. Per l’aspirante sensibile, il periodo più difficile si trova fra la seconda e la terza iniziazione.

È un periodo di intensa sofferenza, in cui si subiscono le conseguenze determinate dall’annebbiamento astrale e dall’illusione, in cui si è profondamente coinvolti in situazioni che per lungo tempo non vengono chiarite, ed in cui l’aspirante avanza costantemente come meglio può, sotto l’influenza della giusta direzione e della determinazione spirituale. Generalmente ciò si svolge nell’oscurità ed egli opera sotto l’azione della logica e della comprensione mentale, ma raramente sotto l’influsso dell’ispirazione. Nondimeno il lavoro valido continua. Le emozioni vengono dominate e necessariamente il fattore della mente assume un’importanza sempre più giusta. La luce - vacillante ed ancora incerta e imprevedibile - affluisce occasionalmente dall’anima e penetra tramite la mente spesso aumentando le complicazioni, ma producendo infine il necessario dominio che porterà alla libertà.

Riflettete su questi fattori. La libertà è la nota fondamentale dell’individuo che affronta la seconda iniziazione e la sua conseguenza: la preparazione per la terza iniziazione. Oggi la libertà è la nota dominante del discepolo mondiale e l’umanità, in questo momento, chiede libertà di vivere, libertà di pensare e libertà di sapere e progettare. (18 - 683/4).

(9) Molte vite possono trascorrere tra la prima e la seconda iniziazione - lunghi interludi di sviluppo silenzioso, quasi impercettibile. (5 - 94).

(10) La seconda iniziazione è profondamente difficile da prendere. Probabilmente è la più difficile fra tutte per coloro che appartengono al primo o secondo raggio. (6 - 525).

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TERZA INIZIAZIONE: (Transfigurazione)

(1) Dopo la seconda iniziazione l’insegnamento si eleva di un piano. L’iniziato impara a dominare il corpo mentale; sviluppa la capacità di usare la materia del pensiero e impara le leggi della costruzione creativa del pensiero. Egli opera liberamente sui quattro sottopiani del piano mentale e prima della terza iniziazione deve essere, coscientemente o no, completamente padrone dei quattro sottopiani inferiori dei tre mondi...

Alla terza iniziazione, detta talvolta Trasfigurazione, l’intera personalità è inondata dalla luce che fluisce dall’alto. Solo da questo momento la Monade guida l’Ego in modo definitivo, riversando sempre maggiormente la sua vita divina nel canale preparato e purificato... (1 - 86).

(2) Di nuovo viene accordata una visione di ciò che ci attende; l’iniziato può in qualsiasi momento riconoscere gli altri membri della grande Loggia Bianca... Meta di tutta l’evoluzione è il risveglio dell’intuizione spirituale; quando ciò sia avvenuto, quando il corpo fisico sia puro, l’astrale stabile e saldo, e il mentale sotto dominio, l’iniziato potrà in tutta sicurezza esercitare ed usare saggiamente le facoltà psichiche per aiutare l’umanità. Non solo potrà usare queste facoltà, ma sarà in grado di creare e vivificare forme-pensiero chiare e ben definite, pulsanti con lo spirito di servizio e non dominate dalla mente inferiore o dal desiderio. Queste forme-pensiero non saranno (come quelle create dalle moltitudini) sconnesse, slegate e discordi, ma raggiungeranno un buon grado di sintesi. È necessario un lavoro arduo e costante prima di giungere a tale risultato, ma quando la natura di desiderio è stata purificata, il dominio del corpo mentale diventa più facile. Perciò, sotto certi aspetti, il sentiero del devoto è più facile di quello dell’uomo intellettuale, perché ha imparato a purificare il desiderio e progredisce seguendo gli stadi richiesti. (1 - 87).

(3) Questa terza iniziazione è... la prima iniziazione dal punto di vista della Gerarchia; è l’iniziazione in cui l’uomo spirituale dimostra il completo dominio della sua personalità. Il corpo fisico è stato dominato per mezzo delle discipline fisiche; la natura emozionale è stata riorganizzata e resa ricettiva all’impressione spirituale proveniente dal piano della ragione pura (il piano buddhico) attraverso i processi trasformatori della mente, o quinto principio. A questo riguardo, la mente ha agito quale organizzatrice della reazione astrale e quale dissipatrice dell’annebbiamento emotivo. Il discepolo nella sua coscienza di tutti i giorni, è ora focalizzato sul piano mentale, e la relazione triangolare dei tre aspetti della sua mente su questo piano è ora dominante. (18 - 597/8).

(4) Alla terza iniziazione, viene stabilizzato definitivamente il dominio della mente illuminata dall’anima, e la posizione dominante è assunta dall’anima stessa e non dalla forma fenomenica. Allora tutti i limiti della natura della forma sono trascesi. (18 - 674).

(5) Le prime tre iniziazioni maggiori devono sempre essere assunte nel corpo e nel mondo fisico, manifestando così coscienza iniziatica mediante la mente ed il cervello. È questione cui si dà poco rilievo, e talora è anche contraddetta. (5 - 95).

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QUARTA INIZIAZIONE: (Crocifissione)

(1) Prima della quarta iniziazione la preparazione viene intensificata e la conoscenza dovrà essere acquisita ed accumulata in modo inconcepibilmente rapido. L’iniziato ha frequentemente accesso alla biblioteca occulta e dopo questa iniziazione può mettersi in contatto non solo con il Maestro con il quale ha lavorato coscientemente per lungo tempo, ma anche (in una certa misura) con i Chohan, il Bodhisattva e il Manu, e cooperare con Loro.

Egli deve inoltre conoscere intellettualmente le leggi dei tre piani inferiori ed usarle nello svolgimento del piano evolutivo. Studia i piani cosmici e deve conoscerli perfettamente; diviene esperto nelle tecniche occulte e, se già non lo ha fatto, sviluppa la visione quadridimensionale. Impara a dirigere le attività dei deva costruttori e allo stesso tempo lavora continuamente allo sviluppo della propria natura spirituale...

La vita dell’uomo che consegue la quarta iniziazione, o Crocifissione, è di solito di grande sacrificio e sofferenza. È la vita in cui l’uomo fa la Grande Rinuncia, ed anche exotericamente appare di strenua difficoltà, ardua e penosa. Sull’altare del sacrificio si è rinunciato perfino alla personalità perfezionata e si è privi di tutto. A tutto si è rinunciato: amici, denaro, reputazione, qualità personali, posizione nel mondo, famiglia e persino la vita stessa. (1 - 88/9).

(2) Dopo la quarta iniziazione... l’iniziato è ammesso ad una comunione più stretta in seno alla Loggia e il suo contatto con i deva è più completo. Egli sta rapidamente esaurendo ogni possibilità di conoscenza dell’Aula di Saggezza ed è padrone dei piani più intricati. Ha perfetta conoscenza del colore e del suono; dirige la legge nei tre mondi e può mettersi in contatto con la Monade più liberamente di quanto la maggioranza degli uomini possa farlo con l’Ego. Svolge anche un vasto lavoro; insegna a molti allievi, collabora a molti piani, riunisce i futuri collaboratori; questo vale solo per quelli che rimangono per aiutare l’umanità su questo globo... (1 - 90).

(3) Quando un uomo prende la quarta iniziazione, funziona nel veicolo del quarto piano, il buddhico, e si è sottratto permanentemente all’anello invalicabile della personalità.

Questo grande atto di rinuncia (la quarta iniziazione), segna il momento in cui il discepolo non ha in sé nulla che lo leghi ai tre mondi dell’evoluzione umana. In futuro il contatto con quei tre mondi sarà puramente volontario e per scopi di servizio. (18 - 696).

(4) Fin da quando ha posto inizialmente il piede sul Sentiero, egli ha cercato di costruire l’antahkarana. Anche questo significò per lui un atto di fede, e nei primi stadi egli procede nel lavoro di costruzione benché sappia appena cosa stia facendo. Segue ciecamente le antiche regole e tenta di accettare come effettivo ciò che ancora non ha provato, ma che è testimoniato da innumerevoli migliaia di persone nel corso dei secoli. L’intero processo è una sorta di trionfo culminante di quell’innato senso della Divinità che ha spinto avanti l’uomo dalle esperienze e avventure fisiche più primitive a questa grande opera di costruirsi un sentiero dal mondo materiale denso a quello spirituale. Queste energie spirituali superiori sono state finora riconosciute da lui mediante i loro effetti; ora deve imparare a maneggiarle, prima di tutto, lasciandole affluire e scorrere in lui lungo l’antahkarana, per poi dirigerle verso l’obiettivo immediato del piano divino.

Finora egli ha lavorato soprattutto col filo della coscienza; questo è ancorato nella testa ed è tramite questa coscienza che la sua personalità e la sua anima sono collegate fra loro finché non è divenuto una personalità infusa d’anima; allora ha raggiunto l’unità col suo sé superiore. Con la costruzione dell’antahkarana si aggiunge un altro filo alla personalità infusa d’anima ed il vero individuo spirituale è collegato con la Triade Spirituale e si pone sotto la sua direzione. Alla quarta iniziazione il corpo dell’anima il (cosiddetto) corpo causale, scompare, ed il filo della coscienza è occultamente spezzato; né il corpo dell’anima, né il filo della coscienza sono più necessari; ora diventano soltanto i simboli di una dualità inesistente. L’anima non è più la depositaria dell’aspetto coscienza, com’era stato finora. Tutto quello che l’anima ha immagazzinato di conoscenza, scienza, saggezza ed esperienza (raccolto nei cicli di vita di innumerevoli incarnazioni) è ora il solo possesso dell’uomo spirituale individuale. Egli li trasferisce nei corrispondenti superiori dell’apparato percettivo sensorio, la natura istintiva, sui tre piani nei tre mondi.

Nondimeno possiede ancora la consapevolezza di tutti gli eventi passati ed ora sa perché egli è ciò che è; abbandona gran parte delle informazioni relative al passato; sono servite allo scopo, lasciandolo con il residuo di una saggezza vissuta. La sua vita assume una colorazione nuova, del tutto senza rapporto con i tre mondi della sua esperienza passata. Egli, la totalità di quel passato, affronta nuove avventure spirituali e ora deve percorrere il Sentiero che lo condurrà via dall’evoluzione umana normale sulla Via dell’Evoluzione Superiore. Egli è ben equipaggiato per affrontare questa nuova esperienza. (18 - 710/1).

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FORMAZIONE INTERIORE

(1) L’obiettivo di tutta la preparazione è di sviluppare il senso esoterico, e quella consapevolezza sensibile interna che renderà possibile all’uomo di funzionare non soltanto come un Figlio di Dio in incarnazione fisica, ma come uno che possiede la continuità di coscienza grazie alla quale egli sarà interiormente consapevole e, allo stesso tempo, esteriormente attivo. Questo si realizza attraverso lo sviluppo del potere di essere un osservatore esperto. (4 - 609).

(2) Il mio movente è sempre lo stesso: mostrare il metodo dei processi viventi, ed eccitare quella divina curiosità, quel senso di raggiante avventura dello spirito e quell’acuta aspirazione a progredire che sono latenti in ogni discepolo e che, stimolati che siano, gli consentono di procedere più sereno e sicuro sulla Via del Ritorno. Altrimenti, quanto dico non avrebbe valore alcuno. (16 - 202).

(3) Dovete vivere interiormente sempre più a livello mentale. L’atteggiamento meditativo deve essere conservato non per pochi minuti la mattina o in certi altri momenti, ma costantemente, con fermezza, senza discesa, per tutto il giorno. Ciò implica il costante orientamento verso la vita, e un’esistenza diretta dall’anima. Non si tratta, come sovente si dice, di “voltare le spalle al mondo”. Il discepolo affronta il mondo, ma dal livello dell’anima, guardandolo con occhio limpido. “Nel mondo, ma non del mondo” ecco il giusto atteggiamento, come è stato espresso dal Cristo. La vita normale e potente della natura emotiva, astrale, del desiderio, dell’annebbiamento, deve essere dominata sempre meglio e placata dalla vita dell’anima, tramite la mente. Le emozioni, normalmente egocentriche e personali, devono essere trasmutate, realizzando l’essere universale e impersonale; il corpo astrale deve essere l’organo che diffonde l’amore dell’anima; il desiderio deve cedere all’aspirazione e questa, a sua volta, deve fondersi nella vita di gruppo e nel bene comune; le nebbie astrali devono dissolversi svelando la realtà, e la pura luce della mente deve affluire in tutti gli oscuri recessi della natura inferiore. (5 - 50).

(4) Nella misura in cui ampliate la vostra capacità di afferrare le lezioni necessarie ed imparare ad allenare le vostre menti a pensare in termini sempre più vasti ed astratti, attirate da me un’istruzione proporzionalmente adeguata. Le limitazioni alla verità impartita sono dalla vostra parte, non dalla mia. (6 - 10).

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VACCINAZIONI

“Qual è il valore della vaccinazione, intesa in senso esoterico?” Questo interrogativo è presente in molti guaritori, anche quando pongono un’altra domanda, ove s’accentra in realtà il loro interesse: “Agisce sui corpi sottili? E come?”

La vaccinazione non ha alcun valore occulto, così come non l’hanno le iniezioni ipodermiche. Certi studiosi dell’occulto hanno sovrastimato all’eccesso tutta la questione dei sieri e delle vaccinazioni. Attualmente il corpo umano è recipiente di una tale quantità di sostanza estranea, precipitata nel suo interno, che questo problema, può sembrare un paradosso, è insieme assai più vasto e assai meno importante. Basta pensare a ciò che il corpo umano oggi contiene: cibi inadatti, fumo inalato ormai da secoli, aria inquinata, medicine, pillole e compresse d’ogni genere, per i cui ingredienti si saccheggiano i regni vegetale e minerale, inoculazioni di sostanze minerali, droghe e sieri, c’è da stupire per l’incredibile capacità di assimilazione dimostrata dall’organismo umano.

In verità, però, per quanto riguarda il benessere fisico, questi metodi e tecniche occidentali hanno prodotto una razza più sana che in oriente, hanno nettamente prolungata la vita ed eliminato molti flagelli che devastavano l’umanità. Io, orientale, lo riconosco, e ho voluto descrivere la situazione in questo modo per espandere la vostra visione, dallo specifico al generale.

A proposito di malattia e vaccinazione vi rammento che esistono tre gruppi di infermità che non sono peculiari dell’uomo, ma dello stesso pianeta. Esse sono presenti in forme assai diverse in tutti i regni naturali:

1. Il grande gruppo delle malattie cancerose.

2. Il gruppo sifilitico.

3. Tubercolosi.

Molte obiezioni sollevate da medici di tendenza occultistica sono basate, inconsciamente, sulla sensazione che debbano esistere metodi più elevati, per controllare le malattie, che semplicemente iniettare nell’organismo sostanze estratte da animali. Ciò è certamente vero ed esatto, e un giorno sarà comprovato. Altra loro reazione è un senso di disgusto, anch’esso in gran parte inconsapevole. Obiezione più pertinente è poi la sofferenza inflitta agli animali da cui si estraggono i vaccini e le altre sostanze.

L’effetto sui corpi sottili è praticamente nullo, molto minore da quello indotto dalle stesse malattie. Qui anzi vediamo profilarsi un problema di grande interesse: fini a che punto lo stato di malattia del corpo fisico agisce sulla struttura di quelli sottili? Non risponderò a questa domanda. Le terapie moderne seguono soprattutto tre vie diverse: igiene, medicina preventiva, vaccinazione. Sono le corrispondenze inferiori delle attività dei livelli astrale ed eterico, nonché della Terra stessa.

L’igiene, l’uso dell’acqua, la diffusione dell’idroterapia, sono i precipitati di certe attività molto ben definite del piano astrale. Per l’aspirante, questi metodi si chiamano purificazione.

La medicina preventiva (sia della malattia che della morte) è il precipitato di certi processi eterici che implicano l’uso corretto delle forze e la prevenzione di certi agenti distruttivi.

La vaccinazione è di natura puramente fisica, e concerne solo il corpo animale. Fra breve sarà sostituita da una tecnica migliore, ma l’ora non è ancora suonata. (17 - 322/4).

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