109-113

[109] MAESTRI,

[110] MAESTRO DJWHAL KHUL,

[111] MAYA,

[112] SCIENZA MEDICA,

[113] MEDICINA: FARMACI MINERALI

[109]

MAESTRI

(1) È difficile per il discepolo - che lotta con l’annebbiamento astrale e con l’illusione - rendersi conto che le iniziazioni superiori sono libere da ogni preoccupazione e da qualunque reazione emotiva o egocentrica nei confronti del lavoro che sta dinnanzi o verso il lato forma della manifestazione; è quasi impossibile per il neofita avere la visione di un tempo in cui sarà libero da tutte le reazioni generate dalla vita sui piani cosmici fisici densi e da tutte le limitazioni della vita nei tre mondi. Al momento attuale l’aspirazione genera una fonte continua di interrogativi ansiosi, di deliberazioni penose e di ambizione spirituale ad alto voltaggio, con le conseguenti limitazioni e i momenti di senso d’insuccesso e di mancato conseguimento. Il Maestro si è lasciato dietro tutto questo, sapendo che persino la cosiddetta “rispondenza spirituale” è una forma di atteggiamento egocentrico. Alla fine - e il discepolo dovrebbe ricavare coraggio e speranza da questa affermazione - tutto questo angoscioso reagire all’impulso spirituale sarà lasciato indietro...

Esistono molti gruppi e tipi di Maestri, dei quali la maggior parte non conosciuta dagli studenti occulti, né per il loro lavoro, né per sentito dire, né per conoscenza dei tanti processi evolutivi di cui quello umano non è che uno. Non tutti i Maestri lavorano nei tre mondi, non tutti i Maestri hanno bisogno di un corpo fisico o lo posseggono, non tutti i Maestri “hanno il viso rivolto verso il regno della luce oscurata, ma molti si volgono per eoni verso la chiara luce fredda dell’esistenza spirituale”; non tutti i Maestri fanno o si richiede loro di fare i sacrifici che il lavoro per il quarto regno comporta... Non dimenticate che esistono molte Gerarchie e che la Gerarchia umana ne è solo una. (18 - 439/40).

(2) Dal punto di vista esoterico, evoluzione significa sensibilità costantemente crescente alla luce ed all’illuminazione. Un Maestro può anche non possedere tutta la conoscenza possibile dal punto di vista exoterico; questa non Gli occorre perché (dopo l’evoluzione lungo la linea della conoscenza, stabilita per Lui dal Suo tipo di Raggio) Egli è sulla “via della luce” e la luce che è in Lui e nella quale Egli vive, si muove e funziona, serve un duplice scopo:

1. Può essere usata per accertare ciò che gli occorre nel campo del sapere, rivelandogli dove può trovare l’informazione occorrente...

2. Può essere usata anche per rivelare al Maestro quello che gli sta dinanzi e quelle ulteriori estensioni di consapevolezza ch’Egli sa di dover raggiungere un giorno. (18 - 642/3).

(3) Il Maestro può costruire un corpo per mezzo del quale può avvicinare i discepoli che vengono a Lui e coloro che non hanno preso le iniziazioni superiori; normalmente costruirà questo corpo secondo l’immagine della sua forma umana, facendolo istantaneamente, quando occorra, con un atto della volontà. La maggior parte dei Maestri che lavorano definitivamente con l’umanità, conservano il vecchio corpo nel quale presero la quinta iniziazione. (18 - 705).

(4) Nell’attuale periodo della storia mondiale, la formazione dei discepoli necessari agli Ashram dei Maestri avviene nel Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo. Questa è una nuova impresa gerarchica. È inoltre in questo gruppo che i discepoli accettati imparano ad operare nello stesso modo della Gerarchia. La Gerarchia opera nell’ambito mondiale della vita umana; il Nuovo Gruppo fornisce un campo analogo al nuovo discepolo. Gli iniziati dei vari Ashram a volte convergono anch’essi verso questo gruppo al fine di studiare la qualità e il valore dei discepoli impegnati a salvare il mondo, perché è tramite questi discepoli che la Gerarchia attua i suoi piani. Gli iniziati svolgono la maggior parte del loro lavoro sui livelli mentali e dietro le quinte, e per questo la loro potenza è grande. Ciò è vero in particolar modo per quelli che hanno conseguito la terza iniziazione. Tuttavia, un certo numero di essi è attivo esteriormente nel mondo della vita quotidiana.

Dovreste sempre ricordare che in questo momento la tecnica principale della Gerarchia consiste nel trasmettere l’ispirazione. I Maestri non tengono apertamente lezioni o conferenze nelle grandi città del mondo. Essi lavorano interamente tramite i Loro discepoli e iniziati. Sarà però Loro possibile apparire sempre di più fra gli uomini evocando riconoscimento, via via che l’influsso dell’Acquario si stabilirà più saldamente. Nel frattempo i Maestri devono continuare a lavorare “entro il silenzio dell’Ashram universale”, come è stato chiamato, e da lì ispirare i Loro lavoratori, i quali nel momento e nel modo opportuno, ispirano il Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo. (18 - 230).

(5) Anche i Maestri sono soggetti a limitazione. L’idea generale di tutti gli aspiranti è che essi rappresentano Coloro che hanno conseguito la libertà, che si sono liberati e che perciò non sono trattenuti da nessuna circostanza limitativa. Questo non è vero, sebbene - relativamente parlando o per quanto riguarda l’umanità - sia un fatto che non esistono più le limitazioni che Li trattenevano come esseri umani. Ma una libertà raggiunta non fa che aprire la porta a un’altra libertà più ampia che sta dinanzi, e l’anello invalicabile della nostra Vita planetaria costituisce in sé una limitazione potente. Parlando simbolicamente, da qualche parte in quella grande parete divisoria della nostra circonferenza planetaria, il Maestro deve trovare un’uscita e scoprire una porta che Gli consenta l’accesso alla Via dell’Evoluzione Superiore nei suoi stadi più cosmici. (18 - 389).

(6) Si deve ricordare che un Maestro non ha alcuna personalità. Tutto ciò che possiede è la Sua natura divina. La forma con cui opera (se opera e vive in un veicolo fisico) è un’immagine creata, il prodotto della volontà focalizzata e dell’immaginazione creativa; non è il prodotto del desiderio, come nel caso dell’essere umano. Questa è una distinzione importante, che merita attenta riflessione. (18 - 101).

(7) Molti Maestri e Chohan, dopo aver svolto varie funzioni sul pianeta operando con la legge dell’evoluzione, escono completamente dalla nostra vita planetaria. (18 - 142).

(8) Un Maestro può, senza la minima difficoltà e in qualsiasi momento, ottenere qualunque informazione su qualsiasi soggetto. (1 - 66).

(9) Prima di fare uso di energia un Maestro o un Istruttore ne prevede e ne esamina saggiamente l’impiego. Come un professore universitario non insegnerebbe ai bambini, così i Maestri non trattano individualmente con gli uomini fino a quando non abbiano raggiunto un certo grado di evoluzione e siano pronti per trarre profitto dal loro insegnamento. (1 - 67).

(10) Quale sia il nostro Maestro dipende quindi dal grado in cui ci troviamo. Il segreto risiede nell’affinità di vibrazione. È stato detto più volte che quando la richiesta è abbastanza intensa, il Maestro si rivela. Costruendo con le giuste vibrazioni ed intonandoci con la giusta nota, nulla può impedirci di trovare il Maestro. (1 - 68).

(11) Sei Maestri, il cui nome è affatto sconosciuto finora allo studioso occulto medio, hanno già preso incarnazione fisica - uno in India, un altro in Inghilterra, due nell’America del Nord ed uno nell’Europa centrale, mentre un altro ha fatto un grande sacrificio ed ha preso un corpo russo, desiderando agire come centro di pace in quel paese turbato. (3 - 758).

(12) Una lezione che tutti gli aspiranti debbono necessariamente imparare, quanto più presto possibile, è che la concentrazione sulla personalità dell’Istruttore, nella speranza di un personale contatto con lui, e la visualizzazione insistente di quella condizione chiamata di “discepolo accettato”, non serve ad altro che a ritardare il desiderato evento, ed a differire il desiderato evento. (4 - 129).

(13) In tutti i grandi movimenti la prima idea, il primo pensiero, o aggregato di pensieri, vengono proiettati nella mente dei cosiddetti idealisti, dalla Grande Fratellanza Bianca. (4 - 131).

(14) Si rendano essi conto che, quantunque un buon carattere, un alto livello etico-morale, una nobile condotta di vita e l’aspirazione spirituale, siano requisiti fondamentali, inalterati, tuttavia occorre qualche cosa di più perché sia concesso l’ingresso nell’Ashram del Maestro.

Per ottenere di divenire un avamposto della Sua Coscienza, si richiede un disinteresse ed una dedizione a cui pochi sono preparati. L’essere attratti entro la Sua aurea in maniera che l’aura del discepolo formi parte integrale di quella del gruppo, presuppone una purezza che pochi possono coltivare. Per essere ascoltati dal Maestro e ottenere il diritto di venire in contatto con Lui, in qualsiasi momento, occorre così fine sensibilità e discriminazione, che pochi si sentirebbero il coraggio di acquistare, dato l’alto prezzo che ciò può costare. Pur tuttavia la porta è spalancata per tutti coloro che aspirano ad entrarvi e nessun’Anima sincera, giunta al possesso di tali requisiti richiesti, ne viene mai respinta.

È indubitabile che oggi coloro i quali sono più progrediti nell’evoluzione, vengono sottoposti ad un’intensificazione di preparazione e di afflusso, allo scopo di affrettare la loro evoluzione, in modo che non si era mai verificato nella storia del mondo. Così grave è la crisi attuale e così grande il bisogno del mondo, che tutti coloro i quali sono in grado di mettersi in contatto col lato interiore della vita, di rispondere, sia pure in proporzione minima, alle vibrazioni dei discepoli più avanzati e dei Fratelli Maggiori dell’umanità, tutti coloro, infine, che riescono a captare gli alti ideali emanati dai livelli superiori, vengono ora addestrati ed istruiti con grande cura, intensità ed energia, affinché divengano, di tali ideali, adeguati interpreti e trasmettitori. (4 - 174)

(15) All’aspirante viene detta la solita frase: “quando il discepolo è pronto il Maestro apparirà”. E l’aspirante comodamente attende, oppure fa dei tentativi per attrarre l’attenzione di qualche Maestro, avendo nella sua mente la convinzione di essere pronto come discepolo. Naturalmente di quando in quando cerca di spronare e di ravvivare la sua spiritualità, dedicandosi spasmodicamente al lavoro, alla disciplina e alla purificazione. Ma il costante e prolungato sforzo, con unità d’intento, da parte dell’aspirante, è veramente raro.

È vero che al giusto momento il Maestro apparirà, ma il determinarsi del giusto momento è subordinato a condizioni che l’aspirante ha prodotto da se stesso. Quando il processo della purificazione è divenuto un’abitudine di vita, quando l’aspirante può a volontà concentrare la sua coscienza nella testa, quando la luce nella testa splende e s’irradia, quando i centri sono attivi, allora il Maestro apparirà. Intanto egli potrà avere una visione del Maestro, oppure potrà vedere una forma-pensiero di Lui, e potrà trarre molto beneficio, molta ispirazione anche dal contatto della realtà riflessa; ma ciò non è ancora il vero contatto col Maestro e non indica lo stadio del discepolo accettato. Solo per mezzo della luce dell’anima si può conoscere l’anima. Perciò cercate la luce della vostra anima e riconoscetela come vostra guida. Quando si sarà stabilito il contatto con l’anima, essa vi presenterà, per così dire, al Maestro. Con tutto il debito rispetto, posso aggiungere che il Maestro non è ansioso di fare la vostra conoscenza. Nel mondo delle anime, la vostra anima e la Sua anima sono collegate e conoscono l’unità essenziale, ma nel mondo degli affari umani e nel processo del grande lavoro, si dovrebbe tener presente che quando il Maestro prende ad occuparsi di un aspirante, per molto tempo questi rappresenta una passività e spesso un impedimento. Non di rado gli studenti tendono a sopravvalutarsi, anche quando negano di albergare una simile idea nella loro mente; soggettivamente ogni studente ama se stesso, e tacitamente si stupisce come i Grandi Esseri non gli diano alcun segno della loro vigile attenzione e cura. Non è necessario che i Grandi Esseri si curino di lui, fino a tanto che non possiede una conoscenza piena, acquisita da istruttori, da libri e dalle Sacre Scritture del mondo. Lo studente intanto deve adempiere all’immediato dovere di preparare il proprio meccanismo al servizio per il mondo, desistendo dal perdere tempo alla ricerca di un Maestro. Deve cercare piuttosto di acquisire la massima maestria, o padronanza del proprio lavoro nel luogo dove si trova attualmente, eliminando insuccessi e sconfitte. Nella vita di servizio e di lotta coraggiosa e persistente, egli potrà pervenire ad un punto di tale oblio di se stesso, che il Maestro non troverà alcun impedimento ad accostarsi a lui. (4 - 594/5).

(16) Maestro di Saggezza è Uno Che ha superato la quinta iniziazione. Ciò in realtà significa che la Sua coscienza ha subito una espansione tale da includere il quinto regno, spirituale. Si è aperto la strada attraverso i quattro regni inferiori: minerale, vegetale, animale e umano - e mediante la meditazione ed il servizio ha esteso la propria coscienza sino a comprendervi il piano dello spirito. (2 - 259).

(17) I Maestri sono immuni alle malattie proprio perché hanno superato tutto il karma dei tre mondi e sono liberi. (17 - 382).

(18) Per quanto riguarda la Gerarchia stessa, i suoi Membri (molti di Loro), esotericamente e tecnicamente parlando, “vengono astratti dal punto di santità mediano e assorbiti nel Consiglio del Signore”. In altre parole, passano ad un lavoro superiore e divengono custodi dell’energia della volontà divina e non semplicemente i custodi dell’energia d’amore. Da quel momento in poi operano come unità di potere e non semplicemente come unità di luce. La Loro opera diviene dinamica invece di essere attrattiva e magnetica, e riguarda l’aspetto vita e non semplicemente l’aspetto anima o coscienza. I Loro posti, secondo la legge di Ascensione, vengono occupati dai Loro discepoli più anziani, gli iniziati dei Loro Ashram, e (in base al medesimo grande processo) il posto di questi iniziati, che vengono così “innalzati” ad un lavoro più importante, è occupato da discepoli e discepoli in prova. (18 - 15/6).

(19) L’influenza del Maestro, che cerca di aiutare il discepolo, produce sempre uno sconvolgimento transitorio - transitorio dal punto di vista dell’anima, ma spesso terribile da quello della personalità... L’aspirante e il discepolo inesperto si risentono di questo e incolpano le fonti che provocano il loro disagio, invece di imparare la necessaria lezione di ricevere e maneggiare la forza. (18 - 32).

Vedi anche: "Quinto regno", e "Gerarchia".

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[110]

MAESTRO DJWHAL KHUL

(1) Il Maestro Djwal Khul, o Maestro D. K. come viene frequentemente chiamato, è un altro adepto del secondo Raggio, di Amore-Saggezza. Conseguì la quinta iniziazione nel 1875, ultimo in ordine di tempo fra gli adepti, e perciò vive ancora nel medesimo corpo di allora, mentre quasi tutti gli altri Maestri conseguirono la quinta iniziazione in corpi precedenti agli attuali. Il suo corpo quindi non è giovane, ed Egli è Tibetano. È molto devoto al Maestro K.H. e dimora in una casetta poco distante da quella più grande del Maestro. Per la sua predisposizione a servire ed a compiere qualunque cosa ci sia da fare, è stato chiamato il “Messaggero dei Maestri”. È molto erudito, e fra i Maestri è il più profondo conoscitore di quanto concerne i raggi e le Gerarchie planetarie del sistema solare. Lavora con coloro che si dedicano alla guarigione; ignoto e non visto coopera con tutti i ricercatori della verità nei grandi laboratori del mondo, con tutti coloro che si dedicano in modo preciso a risanare e dare sollievo al mondo, e con i grandi movimenti filantropici mondiali come la Croce Rossa. Si occupa dei discepoli di diversi Maestri che sono in grado di trarre profitto dalle sue istruzioni, e negli ultimi dieci anni si è assunto buona parte dell’opera di insegnamento del Maestro Morya e del Maestro K.H., prendendo alcuni dei loro discepoli in periodi stabiliti. Inoltre lavora con certi gruppi di deva degli eteri, i deva guaritori, i quali collaborano con Lui nel curare alcune malattie fisiche dell’umanità. Egli dettò gran parte de “La Dottrina Segreta” a H. P. Blavatsky e le mostrò molte illustrazioni, fornendo inoltre la maggior parte dei dati contenuti in quell’opera. (1 - 57/8).

(2) Colui che è conosciuto come D.K. progetta di ristabilire, mediante i Suoi allievi, alcuni degli antichi metodi occulti di guarigione, e di dimostrare:

a. Il posto del corpo eterico;

b. l’effetto della forza pranica;

c. l’apertura della vista eterica. (3 - 759).

(3) Il mio compito in rapporto al gruppo è di dare il necessario aiuto a coloro che cercano di divenire idonei a proficuo lavoro come discepoli... Vi basti sapere che sono Orientale, che sono sul Raggio dell’Insegnamento e strettamente associato con il Maestro K.H., che parte del mio lavoro è la costante ricerca di aspiranti dotati di cuore forte, fervida devozione e mente addestrata. (4 - 128/9).

(4) Colui che chiamate Maestro D.K. opera molto con coloro che guariscono con puro altruismo; si occupa di coloro che sono attivi nei laboratori del mondo... Molti degli angeli guaritori, come quelli di cui si parla nella Bibbia, collaborano con lui. (13 - 506/7).

(5) La vita fisica quotidiana dei Maestri, del Cristo e dei membri della Gerarchia (iniziati e discepoli accettati) che operano in un corpo fisico, è stata orientata ai livelli soggettivi della vita; la maggior parte di essi, e in particolare i membri anziani della Gerarchia, di regola non si mescolano molto col pubblico, né camminano per le strade delle nostre grandi città. Lavorano come faccio io, dal mio ritiro dell’Himalaya, e da qui ho influenzato e aiutato un numero di persone di gran lunga maggiore di quelle che avrei probabilmente potuto raggiungere se avessi passeggiato tutti i giorni in mezzo al rumore e al caos degli affari umani. Io conduco una vita normale e, credo, utile come dirigente anziano di una grande lamaseria, ma il mio lavoro principale è situato altrove, diffuso nel mondo degli uomini; raggiungo questo gran numero di esseri umani tramite i libri che ho scritto, tramite i gruppi che ho avviato e a cui ho dato impulso, come gli Uomini di Buona Volontà e i Triangoli, e tramite i miei discepoli che parlano e diffondono la verità come ho cercato di presentarla. (13 - 682).

(6) Il 19 Novembre 1919 ebbi il primo contatto con A.A.B. (con sua grande angustia e costernazione) e da allora ho lavorato continuamente con lei. I libri in programma sono quasi terminati; le varie fasi del lavoro che facevano parte della preparazione per la riapparizione del Cristo hanno preso forma e dovrebbero procedere con crescente impulso durante i prossimi vent’anni.

Le due idee principali che era mio compito presentare al mondo sono state fermamente ancorate (se mi è consentito usare questo termine) e costituiscono l’aspetto più importante del mio lavoro. Le idee formulate sono:

1. L’annuncio dell’esistenza (finora non riconosciuta) del Nuovo Gruppo di Servitori del Mondo. È un efficiente gruppo di lavoratori, intermediario fra l’umanità e la Gerarchia spirituale del pianeta.

2. La dichiarazione, emessa ultimamente, in relazione alla riapparizione del Cristo, e per il consolidamento immediato del lavoro di preparazione.

Quanto ho fatto d’altro al servizio della Gerarchia è secondario rispetto a queste due dichiarazioni di fatti spirituali... Altro lavoro mi attende nella riorganizzazione di tutti gli sforzi gerarchici inerenti alla riapparizione del Cristo e al più stretto rapporto che verrà stabilito fra l’umanità e la Gerarchia. (13 - 631/2).

(7) La costruzione della forma esterna terrena, mediante libri e scuole esoteriche, nonché l’educazione dell’opinione pubblica, è stata affidata a un gruppo di discepoli e iniziati che fa parte del governo interiore del mondo e di cui sono segretario, con l’incarico di curare i contatti, per usare parole che avranno un significato per voi... Questo gruppo è composto di sette iniziati: due orientali (uno di essi sono io) e cinque occidentali. (5 - 33)

(8) Io sono orientale ed appartengo alla quarta razza madre e benché abbia avuto due incarnazioni europee, tuttora a volte ho difficoltà nell’afferrare o comprendere la reazione occidentale. (6 - 473).

(9) Ricevo le mie istruzioni da un “comitato congiunto” delle guide spirituali che sono dietro lo scenario del mondo; sono i membri anziani della Gerarchia, che lavorano guidati dal Cristo. Prendono le loro decisioni dopo debita consultazione con i lavoratori anziani, come lo sono io - Maestri ed iniziati oltre la terza iniziazione. (6 - 501).

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[111]

MAYA

Maya è spesso espressa in modo simile al concetto della Scienza Cristiana, secondo cui la materia non esiste. L’intero mondo dei fenomeni viene allora considerato maya, e la sua esistenza un mero errore della mente mortale, una forma di autosuggestione e autoipnosi. Seguendo tale credenza si imbocca un iter mentale per cui il tangibile e l’oggettivo altro non sono che immaginazione. Anche ciò è un travestimento della verità. (10 - 20), (15 - 471).

Vedi anche: "Illusione" e "Annebbiamento".

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[112]

SCIENZA MEDICA

(1) Nonostante tutti gli errori e le diagnosi inesatte, l’umanità non può stare senza dottori e chirurghi né senza ospedali. Essi le sono imperiosamente necessari, e ciò sarà ancora per secoli...

La medicina moderna deve ampliare le sue concezioni, deve essere più sollecita ad accogliere (dopo debita verifica) ciò che è insolito e innovatore. Deve abbattere le barriere erette dagli specialisti, e decidersi a includere nell’ortodossia anche le nuove scuole, dopo averle indagate ed esaminate a fondo. Queste ultime, quali, ad esempio, l’elettroterapia, la chiropratica, la dietetica, che pretende di guarire qualsiasi male semplicemente somministrando alimenti adatti, i naturisti e molte altre devono dal canto loro astenersi dal sostenere con arroganza di sapere tutto, di essere ciascuna la sola a possedere il rimedio universale, unico e sicuro. Questi gruppi, i chiropratici specialmente, hanno gravemente danneggiato la loro causa e limitato i loro successi con le loro conclamate pretese di guarigione assicurata (in un campo ancora in fase sperimentale), e per i continui attacchi sferrati contro la medicina accademica. Questa poi, rifiutandosi di riconoscere ciò che di giusto e utile offrono le nuove scuole, ha nociuto a se stessa; le ha avversate perché volevano essere riconosciute, oltre che per le loro deficienze scientifiche. La medicina ortodossa tende con sincerità a proteggere il genere umano. Deve farlo in ogni caso anche per evitare i disastri cui essa andrebbe soggetta a opera di fanatici e metodi empirici. Ma indubbiamente esagera in tal senso. (17 - 481/2).

(2) Centro dell’attenzione degli studiosi di medicina e della scienza sarà il corpo eterico, e la dipendenza del corpo fisico dall’eterico sarà riconosciuta. Questo cambierà l’atteggiamento nella professione medica, e la guarigione magnetica e la stimolazione vibratoria sostituiranno gli attuali metodi terapeutici e chirurgici. Poiché la vista dell’uomo sarà allora normalmente eterica, avrà l’effetto di obbligarlo ad ammettere quello che ora si chiama il “mondo invisibile”. (3 - 474).

(3) La comprensione (della natura dell’uomo) produrrà... una revisione della conoscenza medica dell’uomo, che avrà per risultato una comprensione più esatta del corpo fisico, del suo trattamento e della sua protezione, producendo così un più giusto apprendimento delle leggi della salute. Allora lo scopo del medico sarà di trovare ciò che nella vita dell’uomo impedisce all’energia egoica di scorrere in ogni parte del suo essere; di scoprire quali sono le linee di pensiero abituali che causano quell’inerzia dell’aspetto volontà che conduce così facilmente a compiere il male; di accertare che cosa, nel corpo emotivo, influisce sul sistema nervoso ostruendo il flusso di energia dai petali dell’amore del loto egoico (attraverso l’atomo permanente astrale) al corpo astrale e di qui al sistema nervoso; di scoprire qual è l’ostacolo nel corpo eterico che impedisce il corretto fluire di prana o vitalità solare ad ogni parte del corpo.

È essenziale che nei giorni a venire i medici si rendano conto che la malattia del corpo fisico dipende da condizioni interne non giuste. Questo in parte si pensa già, ma l’intero problema resterà solo una bella teoria (anche se incontrovertibile, dati i risultati degli scientisti mentali e dei vari guaritori con la fede) finché la vera natura, la costituzione, i poteri ed il campo d’influenza dell’Ego non saranno giustamente compresi.

Questa rivelazione verrà quando i medici accetteranno questo insegnamento come ipotesi di lavoro cominciando a notare, per esempio, il potere di resistenza dimostrato dalle grandi anime della terra, e la loro capacità di lavorare sotto alta pressione rimanendo praticamente immuni da malattie, finché (al termine di una lunga vita utile) l’Ego non decide deliberatamente di “spegnersi” all’esistenza fisica. Verrà quando la professione medica si concentrerà sull’azione preventiva, sostituendo con i raggi solari, una dieta vegetariana e l’applicazione delle leggi della vibrazione magnetica e della vitalità, il regime attuale di medicinali e di operazioni chirurgiche. Verrà allora il tempo in cui sulla terra si manifesteranno degli esseri umani più belli e migliori. Quando anche i medici impareranno che la natura del corpo eterico ed il lavoro della milza sono il punto focale delle emanazioni praniche, allora saranno introdotti dei principi e dei metodi sani che scacceranno mali come la tubercolosi, la debolezza, la denutrizione e le malattie del sangue e dei reni. Quando i medici comprenderanno l’effetto delle emozioni sul sistema nervoso, volgeranno l’attenzione a migliorare le condizioni ambientali e studieranno gli effetti delle correnti emotive sui fluidi del corpo, soprattutto sui grandi centri nervosi e sulla colonna vertebrale. Quando la connessione fra i corpi sottili e quello fisico denso sarà un fatto riconosciuto negli ambienti medici, allora il trattamento della pazzia, dell’ossessione e dei disturbi mentali sarà compreso meglio e i risultati saranno più favorevoli; infine, quando sarà studiata la natura della forza egoica o dell’energia, e la funzione del cervello fisico come trasmettitore dell’intento egoico sarà compresa, allora si studierà il coordinamento dell’intero essere dell’uomo, e i disturbi, l’esaurimento e la malattia saranno ricondotti alle loro cause vere e saranno trattati nelle cause, e non solo negli effetti. (3 - 811/2).

(4) La scienza medica è oggi impegnata nello sforzo di trattenere la vite nelle forme ammalate e inadeguate che la Natura, lasciata a se stessa, avrebbe scartato da tempo. Essi con ciò imprigionano la vita e respingono continuamente entro l’involucro l’essenza vitale al tempo della liberazione. In futuro e con maggiore conoscenza, la scienza medica diventerà puramente preventiva... e quando il corso della natura è al termine, quando la ruota della vita ha compiuto il giro, quando l’ora della liberazione è suonata, quando è giunto il tempo del ritorno dell’essenza al suo centro, allora si riconoscerà che il lavoro è compiuto e la forma sarà abbandonata... Gli uomini vivranno allora fino alla vecchiaia o finché l’Ego, rendendosi conto che il lavoro prefisso per quella vita è stato compiuto, richiama la scintilla inferiore di vita e ritira il punto centrale di fuoco. (3 - 1068/9).

(5) Una volta che il corpo eterico sia una realtà scientificamente accertata ed i centri principali e secondari riconosciuti quali fuochi di tutta l’energia che si esprime sul piano fisico attraverso il corpo umano, si produrrà una grande rivoluzione in medicina, nell’alimentazione e nell’ordinamento della vita quotidiana. (9 - 134).

(6) Che la medicina e la chirurgia siano in grado di curare, lenire e migliorare, è dimostrato e indiscutibile. I metodi praticati, la vivisezione degli animali, ad esempio, possono rattristarci. Ma l’umanità deve molto ai suoi medici, e il servizio che questi le hanno reso supera largamente il male commesso. È vero che non sanno tutto; è vero che alcuni medici e chirurghi cercano il proprio interesse e non onorano la loro professione (meno numerosi, però, che in ogni altra); è vero che sanno già abbastanza da poter ammettere che moltissimo resta ancora da apprendere. Ma è altrettanto vero che essi formano, in seno all’umanità, un gruppo grande, benefico e capace di sacrificarsi. Non dimenticatelo. (17 - 28).

(7) La medicina nel prossimo secolo si reggerà su questi grandi presupposti:

1. Prevenire la malattia, allo scopo di conservare l’organismo in ordine giusto ed equilibrato.

2. Considerare le previdenze sanitarie e le condizioni igieniche come elementi essenziali.

3. Studiare il modo di dotare il corpo fisico di giuste proprietà chimiche; la chimica è ancora embrionale oggi, anche se promette bene.

4. Dedicare massima attenzione allo studio delle leggi che regolano la vitalità. Ne sono primi indizi oggi l’insistere sulle vitamine e sull’influsso esercitato dal sole.

5. Soprattutto riconoscere nella mente il fattore della massima importanza per influire sui centri, e perciò insegnare ad agire su questi con il pensiero, in modo da provocare la reazione voluta nel sistema endocrino. Ciò implicherà, necessariamente, di rivolgere nel debito modo il pensiero a un centro determinato, o di ritrarne l’attenzione, con effetti sulle ghiandole. Il tutto secondo la legge occulta per cui “l’energia segue il pensiero”. (17 - 219).

(8) La combinazione perfetta è affiancare il medico e il guaritore spirituale, ciascuno operante nella propria sfera, con fiducia reciproca; ma oggi ciò non avviene. Non è il caso di invocare l’aiuto divino per ridurre fratture ossee che qualsiasi chirurgo è capace di sistemare, o per debellare infezioni che il medico sa bene come curare. Il guaritore, in questi casi, può favorire e accelerare il processo risanatore, ma è anche vero il contrario, poiché il medico può affrettare l’opera del guaritore. Hanno bisogno l’uno dell’altro.

Forse questa verità non piacerà né all’uno né all’altro: me ne rendo conto. Ma è tempo che essi imparino a stimarsi a vicenda e a collaborare. In ultima analisi, i guaritori spirituali e le nuove cure mentali hanno ben poco con cui contribuire, se paragonati al sapere e all’opera dei medici professionisti. A questi, il mondo intero deve moltissimo: a quelli, molto meno. I guaritori, tra l’altro, avvelenano sovente i rapporti con l’amarezza e le critiche che rivolgono alla medicina ortodossa. Esperienza e sapere impediscono ai medici di fare altrettanto; inoltre essi hanno la certezza che in casi estremi il guaritore spirituale ricorre al loro intervento. (17 - 632/3).

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[113]

MEDICINA: FARMACI MINERALI

(1) Uno dei grandi errori in cui è caduta la famiglia umana è stata la pratica di somministrare medicamenti minerali all’uomo a scopo terapeutico. Ne è risultata una combinazione di sostanze deviche che non era prevista. Il rapporto dell’uomo con i regni inferiori, e particolarmente con quelli animale e minerale, ha prodotto una condizione particolare nel mondo dei deva, ed ha portato a complicare la loro evoluzione. (3 - 645).

(2) Mi chiederete a tal punto se ammetto l’uso dell’etere e del cloroformio nelle operazioni, o di droghe calmanti: in via di massima no, ma talvolta, e solo temporaneamente, certamente lo ammetto. Allorché il contatto con la propria anima è fermamente stabilito, e quando si è sviluppata la facoltà di uscire dal proprio corpo fisico e di rientrarvi a propria volontà, questi aiuti non sono più necessari. Possono intanto considerarsi come misure di emergenza, rese necessarie dal karma del mondo e dal punto di evoluzione raggiunto dalla specie umana. Naturalmente non includo fra i calmanti ammessi nei casi di emergenza, i narcotici e le droghe usate da persone squilibrate per provocare speciali stati patologici artificiali; ripeto che intendo parlare soltanto del giudizioso uso di palliativi del dolore fisico, sotto la saggia guida di un medico. (4 - 305).

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